Nel mio processo di lavoro non esistono fasi preparatorie o progetti di base, preferisco ricercare la casualità e l’impersonalità dei materiali che mi circondano in studio.
Trovo più interessante e autentico ciò che nasce da una sequenza di eventi accidentali e inattesi che da un pensiero precostituito. Cogliere ciò che accade solo in quel preciso momento, né prima, né dopo. Per questo
utilizzo e combino diversi materiali come acrilici, carte, smalti, pitture spray e inchiostri.
L’opera finale è il risultato di una somma di azioni, di decisioni, di errori che si susseguono uno dopo l’altro.
Intendo generare intorno all’opera uno spazio di silenzio, promuovere uno sguardo diverso sulla realtà, uno sguardo crudo, astratto, grazie al quale il mondo si pone sotto il segno della contemplazione: in un certo
senso, è come il silenzio che viene dopo la parola.
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In my work process there are no preparatory steps or basic projects, I prefer to look for the randomness and impersonality of materials around me in the studio.
I find it more interesting and authentic what comes from a sequence of accidental events and unexpected that from a thought predetermined. Take what happens just at that precise moment, either before or after. For this use and combine different materials such as acrylics, spray paints, enamels, inks and papers.
The final work is the result of a sum of actions, decisions, mistakes that follow one after the other.
I want to create around the work a space of silence, promote a different look on reality, a look raw, abstract, thanks to which the world stands under the sign of contemplation: in a sense, it's like the silence that comes after the word.